L'Italia sta male.
Lo dicono le statistiche internazionali, lo ripetono gli esperti, lo viviamo sulla pelle noi cittadini. Ma siamo sicuri di conoscere a fondo il morbo di cui il nostro paese è affetto?
Il Termometro della Corruzione è la ricerca che per la prima volta analizza la correlazione tra la corruzione italiana e una serie di indicatori cruciali che descrivono il livello di salute di un Paese.
I risultati sono lampanti e riguardano tutti noi.
Sviluppo e performance digitale
Aumentare gli investimenti sul digitale porterebbe a una persistente riduzione del livello di corruzione, come sappiamo altissimo nel nostro paese.
L’indice di Economia e Società Digitale (DESI) misura il livello di sviluppo e performance digitale dei Paesi dell’UE. Calcolando la correlazione con il livello di corruzione percepita si ottiene un coefficiente altissimo, di 0.92 nel 2016. Cioè più un Paese dell’UE è digitalmente sviluppato, inferiore è il suo livello di corruzione. L’Italia per il livello di performance digitale è quartultima classificata sia nel 2015 che nel 2016.
Condividi questo capitoloTrasparenza delle decisioni pubbliche
Aumentare la trasparenza delle decisioni pubbliche aiuterebbe a ridurre il livello di corruzione.
Questo indicatore, tratto dal Global Competitiveness Report, misura il grado di accessibilità alle informazioni pubbliche per le imprese. Calcolando la correlazione con il livello di corruzione percepita nei Paesi dell’UE si ottiene un coefficiente di 0.89 nel 2016. Questo significa che nei paesi dove le decisioni pubbliche sono più trasparenti e accessibili, il livello di corruzione è minore.
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Trasparenza nel lobbying
Guarda oraRendiamo trasparente l'attività dei lobbisti in Parlamento
Semplicità di fare business
In Italia, dove il livello di burocrazia per le imprese è elevato, semplificare le procedure per avviare e gestire attività commerciali ridurrebbe il livello di corruzione.
Il Doing Business Ranking della Banca Mondiale misura gli eccessi di burocrazia e di regolamentazione per le attività commerciali. Escludendo i due Paesi con i valori più anomali - Lussemburgo e Malta - si ottiene un coefficiente di 0.76 nella correlazione con il livello di corruzione percepita nel 2016 nell’UE. Significa che fare business è più difficile nei Paesi con il più alto livello di corruzione.
Condividi questo capitoloIndipendenza del sistema giudiziario
Aumentare il livello di indipendenza del sistema giudiziario in Italia potrebbe portare a una riduzione del livello di corruzione.
Questo indicatore tratto dal Global Competitiveness Report misura l’indipendenza del sistema giudiziario dall’influenza di governi, imprese e organizzazioni. Calcolando la correlazione con il livello di corruzione percepita per i Paesi dell’UE si ottiene un coefficiente altissimo, 0.92 nel 2016. Cioè maggiore è il livello di indipendenza del sistema giudiziario, minore è il livello di corruzione.
Condividi questo capitoloFacilità di risoluzione delle controversie legali per le imprese
Snellire le procedure per risolvere le controversie legali delle imprese potrebbe portare a una riduzione del livello di corruzione, e viceversa.
Questo indicatore tratto dal Global Competitiveness Report misura l’efficienza del sistema giudiziario nel risolvere le controversie legali per le imprese. Se calcoliamo la correlazione con il livello di corruzione percepita per i Paesi dell’UE si ottiene un coefficiente altissimo: 0.93 negli ultimi anni. È evidente quindi che nell’UE, tanto più un Paese è corrotto quanto più difficile è risolvere le controversie commerciali.
Condividi questo capitoloEfficacia del ricorso alla giustizia amministrativa
Rendere più accessibili le azioni di ricorso contro le decisioni delle amministrazioni pubbliche potrebbe indurre una riduzione del livello di corruzione.
Questo indicatore tratto dal Global Competitiveness Report misura la possibilità per i cittadini, per la società civile e per le imprese di opporsi efficacemente alle decisioni delle amministrazioni pubbliche. Calcolando la correlazione con il livello di corruzione percepita per i Paesi dell’UE si ottiene un coefficiente molto alto: 0.89 nel 2016. Questo significa che maggiore è l’efficacia dei ricorsi alla giustizia amministrativa di un Paese, minore è il suo livello di corruzione.
Condividi questo capitoloLa corruzione nelle regioni italiane
È importante osservare la distribuzione della corruzione sul territorio e cercare di identificarne le motivazioni.
Se confrontiamo le regioni italiane con quelle di altri Stati dell’UE, secondo la ricerca del Quality of Government Institute del 2013, solo quattro di esse sono meno corrotte rispetto alla media regionale europea: si tratta della provincia autonoma di Bolzano, la provincia autonoma di Trento, la Valle D’Aosta, e il Friuli-Venezia Giulia.
Condividi questo capitoloFiducia nelle istituzioni locali
Ridurre la corruzione nelle istituzioni locali aumenterebbe la fiducia nelle amministrazioni e di conseguenza la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica.
Confrontando i dati ISTAT 2013 relativi alla fiducia nelle istituzioni locali con quelli sulla corruzione regionale, emerge una forte correlazione, con un coefficiente di 0.90: più è basso il livello di fiducia nelle istituzioni locali, più alto è il livello di corruzione.
Condividi questo capitoloDisoccupazione regionale e corruzione
Ridurre il livello di corruzione nelle regioni italiane potrebbe ridurre il tasso di disoccupazione.
Secondo i dati Eurostat, il tasso di disoccupazione standard e il tasso di disoccupazione a lunga durata (percentuale di disoccupati per 12 o più mesi) sono strettamente legati al livello di corruzione regionale. Rispettivamente, il tasso di disoccupazione standard presenta un coefficiente di correlazione di -0.82, mentre il tasso di disoccupazione a lunga durata di -0.87. Si evince che le regioni italiane maggiore disoccupazione hanno un un livello di corruzione maggiore.
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